#PopReview: Hilary Duff - Breathe In Breathe Out. Recensione Album


In un periodo relativamente povero di nuove uscite discografiche, Hilary Duff ha lanciato il suo atteso album di ritorno alla musica, dopo ben 8 anni dal suo ultimo lavoro, Dignity.
Breathe In Breathe Out ha così visto luce all'inizio dell'estate, spinto da una canzone come Sparks, dai gusti prettamente pop, dopo i falliti tentativi dei primi singoli, Chasing The Sun ed All About You, lasciati addirittura fuori dalla tracklist finale.

In questi ultimi 8 anni però i tempi sono cambiati, fin troppo se parliamo di musica. La Duff non può più contare sul pubblico che l'ha conosciuta ai tempi di Lizzie McGuire, che alla fine è quello che l'ha sostenuta con i primi progetti musicali. Era un periodo di mezzo tra le generazioni di Britney e Christina e quelle di Miley, Selena e Demi. La Duff oggi si ritrova quindi in una situazione molto complicata, e sarà per lei un'impresa quasi impossible raggiungere grandi risultati commerciali con questo album. Una buona dose di fans però è rimasta fedele ed ha permesso all'album di debuttare con 33.000 copie negli USA, un risultato più che buono viste le premesse.


Ma andiamo a vedere come si presenta questo disco. Ad un primo ascolto appare subito innegabile l'impronta del teen pop che aveva caratterizzato i primi progetti della cantante. Non troviamo una Hilary più matura, anche se le intenzioni ci sono tutte, ma le produzioni electro-pop di una buona metà del disco vanno irrimediabilmente a rivolgersi proprio a quella fetta di pubblico più giovane che non è cresciuto con i suoi film.

Sparks, la traccia di apertura, è forse uno dei pezzi più riusciti dell'album. La produzione di Bloodshy, lo stesso di Toxic della Spears, è incredibilmente catchy e la canzone si fa ascoltare con moltissimo piacere, ricordando molto qualche canzone di Britney. A livello puramente commerciale questo pezzo avrebbe meritato maggiore successo.
I pezzi che seguono sono tutti della stessa impronta, My Kind, One In A Million, Confetti. Tutto pop, molta elettronica, tracce scontate ma divertenti che però una volta assimilate non lasciano niente di più. Per quanto le produzioni possano essere curate, la sensazione di già sentito è sempre presente e porta indietro di molti anni, proprio ai tempi dell'ultimo album della Duff. Come si può negare poi la somiglianza di Lies con Don't Lie di Gwen Stefani?



A questo punto è facile realizzare che questo album voglia semplicemente fare divertire e portare un aria di felicità all'ascoltatore. E questo obbiettivo è stato centrato in pieno. Se volete un disco estivo da ascoltare con spensieratezza durante le vacanze questo potrebbe essere quello giusto.
D'altronde in questo periodo, se siete stanchi dell'onnipresente Taylor Swift non c'è molta scelta.

Nella seconda parte del disco continuano brani frizzanti e pop come Stay In Love e Arms Around A Memory, senza però farsi mancare qualche piccola divagazione verso il country ( Picture This e Night Like This ), che forse sarebbe stata una strada giusta da intraprendere per l'intero disco. Una delle poche tracce che risalta è senza dubbio quella scritta in collaborazione con Ed Sheeran, Tattoo.

Insomma, come detto prima, siamo davanti ad un buon prodotto pop che però non si distingue dalla musica degli anni passati. Un disco che se fosse stato lanciato da una star dall' immagine più forte avrebbe potuto farsi notare maggiormente, ma poco importa, chi lo ascolterà non rimarrà deluso e sarà pervaso da una dose di buon umore.

Tracklist e Voti

1. Sparks - 8
2. My Kind - 7,5
3. One in a Million - 6,5
4. Confetti - 7
5. Breathe In. Breathe Out. - 6,5
6. Lies - 5,5
7. Arms Around a Memory - 6,5
8.  Stay in Love - 6,5
9. Brave Heart - 6
10. Tattoo - 8
11. Picture This - 7





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