Recensione Album: Kelly Clarkson - Piece By Piece

Piece By Piece è il settimo album in studio di Kelly Clarkson, la cantante americana, prima vincitrice di American Idol, e divenuta nel corso degli anni una delle cantanti made in the USA dal maggior successo, almeno all'interno dei confini nazionali.


La Clarkson è giunta ad un punto cruciale della propria vita, è passata dall'essere una semplice ragazza ad una moglie e madre, una svolta che come vedremo ha influito molto sulla stesura dei testi di questo disco.

Piece By Piece arriva a due anni di distanza dal Greatest Hits della cantante, intitolato Chapter One, e si presenta dunque come l'inizio del capitolo 2 della carriera di Kelly. Sarà quindi un punto di svolta anche dal punto di vista musicale?


Sfortunatamente no, questo è chiaro fin dal primo ascolto. Piece By Piece più che presentare un nuovo lato della Clarkson, si propone come la degna continuazione di Stronger, il disco vincitore di Grammy rilasciato nel 2011. La strada seguita con questo progetto è sempre quella del pop-rock, di cui la Clarkson è diventata senza dubbio una delle maggiori esponenti in questi ultimi anni, così come Pink. Non a caso alcuni dei produttori che ci hanno lavorato sono gli stessi, come una vecchia conoscenza di Kelly, Greg Kurstin. I suoni di questo disco ricordano infatti moltissimo lo stile musicale dell'ultimo disco di Pink, non senza una forte ricerca del successo radiofonico, seguendo la strada di Taylor Swift e del suo 1989. E' proprio tra Pink e Taylor Swift che andrei a posizionare Kelly Clarkson con questo suo ultimo lavoro, un buon prodotto pop più spostato verso i suoni rockeggianti che quelli elettronici.



Iniziamo la recensione partendo dal primo singolo e brano di apertura del disco, Heartbeat Song. Una canzone orecchiabile che ha ingranato bene in classifica, ma che proprio per queste aspirazioni da tormentone paga una certa mancanza di originalità. Piacevole quanto volete all'ascolto, ma incredibilmente banale e prevedibile. Un peccato sprecare così un talento come quello di Kelly.
Fortunatamente il disco prosegue subito con Invincible, un brano scritto da quel genio musicale che è Sia, conosciuta ai più per Chandelier, di cui questa canzone ne ricorda alcuni tratti.  Neanche a dirlo è uno dei brani migliori del disco, in cui riusciamo a godere appieno della potenza vocale della Clarkson. Se non verrà estratto come singolo Kelly deve senza ombra di dubbio licenziare chi ha gestito questo album!
Segue Someone, un brano che scorre facilmente ma non lascia niente di speciale, ricordando troppo alcune vecchie canzoni della cantante, così come accadrà con molte delle canzoni di questo album.
L'unica vera svolta di stile arriva grazie a Take You High, che parte nel tipico stile di Kelly ma che esplode in un sound elettronico EDM alla fine del ritornello, senza però scadere nella banalità dell'elettronica degli ultimi tempi. Una delle poche canzoni del disco che viene voglia di risentire subito dopo.

Una menzione la merita la title track dell'album, Piece By Piece. Il testo della canzone è forse quello più forte e rappresentativo tra tutti, ponendosi come un giusto proseguimento della storica Because Of You. Qua si vede la vera svolta della vita di Kelly, il passaggio da una visione paterna altamente negativa, quella del padre della cantante, reo di averla abbandonata da piccola, alla consapevolezza raggiunta, pezzo per pezzo, che un padre può diventare un punto di riferimento importantissimo per la vita della propria figlia. Una consapevolezza che Kelly ha raggiunto grazie a suo marito e alla figlia da poco nata. Un testo molto profondo che però viene accompagnato da una musica banale e non all'altezza della discografia di Kelly.



Alcuni brani mostrano delle interessanti influenze Dance, anni 80, e Soul. A partire da Dance With Me e Nostalgic fino ad un brano che grazie ai cori ed ai temi trattati vuole porsi come un vero e proprio inno, I Had A Dream.
La potenza vocale ed il ritmo, caratteristiche clue della Clarkson, sono invece i protagonisti di War Paint, uno dei brani più immediati ed orecchiabili, esclusa la title track

A questo punto del disco appare chiaro che il più grande nemico di Kelly Clarkson in questo disco sia se stessa. La Kelly Clarkson di Breakaway e My December, i suoi due migliori dischi, che rimangono il punto di riferimento fermo della sua discografia, rispetto ai quali gli ultimi dischi non reggono il paragone, e mi dispiace a dirlo, neanche questo Piece By Piece.

Poco conta che nel disco sia contenuta une piccola perla come la collaborazione con John Legend, Run Run Run, che pur migliorando la situazione, fa rimpiangere ancora di più il fatto che le Clarkson non abbia seguito questa strada. Le influenze Soul ci sono ma sarebbe stato meglio che fossero state qualcosa di più di semplice influenze.

Non pensate però che questo sia un brutto disco, anzi! Vi sfido a trovare una canzone che sia brutta nel vero senso della parola. In ogni canzone c'è una grande energia e partecipazione da parte di Kelly, capace da sempre di portare a casa delle ottime performance vocali. Senza contare nemmeno l'importanza dei testi ed il fatto che Kelly sia rimasta una delle poche cantanti veramente genuine, che non si sono mai vendute al sesso, così come la stessa Kelly canta in I Had A Dream.
Quello che non mi convince del tutto è più che altro il risultato finale, un po' troppo simile a se stesso, negli strumenti, nelle armonie, nel modo di cantare della Clarkson, che negli ultimi tempi sembra essersi omologato a se stesso.
Il disco standard si chiude poi con un altro brano omologato, Good Goes The Bye, stranamente scelto come singolo in Inghilterra, che più che il capitolo finale del disco sembra la soundtrack dei titoli di coda. Fortunatamente ci sono le 3 Bonus Track dell'edizione deluxe, che portano un po' di freschezza in questa parte finale, sia con il ritmo di Bad Reputation, che con la dolce melodia di Into The Blue e Second Wind.

Questo è quindi Piece By Piece, un disco che viene senza alcun dubbio promosso, ogni canzone ha il suo perché, ma che non va oltre la sufficienza proprio per il fatto di non proporre niente di nuovo. Estremamente piacevole ma già sentito!


Voto 

3+ / 5



Tracklist:


Deluxe edition:



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