20 Best Songs - Christina Aguilera






Forse è l'amarezza dovuta al lancio di "Your body" che mi spinge a rifugiarmi nel passato, quando Christina Aguilera era in grado di creare brani pop di alto livello e saperli riproporre in impeccabili live. Forse è il bisogno di riascoltare musica di qualità seppur commerciale, o forse è solamente il mio animo nostalgico. Non lo so, ma parlare di lei in quanto figura di spicco del pop moderno mi sembra più che opportuno.

20 sono i brani che ho scelto per ripercorrere insieme le tappe della carriera di questa ragazza che, a partire dal  lontano 1999, si è fatta strada nel music biz proponendo diversi cambi di immagine, mostrando alla luce la sua fragilità, il suo passato e cantando con grinta la sua forza.



20)Come on over -  Apriamo la classifica con un brano di inizio millennio che, in poco tempo, si è posizionato tra i primi posti delle charts mondiali. Come on over è un brano incredibilmente pop e radio friendly in cui il potente timbro della Aguilera rimane in parte coperto dall'impeccabile produzione del brano. Nulla di eccellente, ma come potevo non menzionarlo?

19)Not myself tonight - Un salto avanti di 10 anni rispetto a Come on over. Not myself tonight è un brano controverso poco apprezzato dalla critica e dal pubblico. In realtà lo trovo interessante nella sua commercialità, pur non essendo a livello di altri brani. Sottovalutato sì, ma in fondo, forse, nemmeno tanto.

18)Nobody Wants to be lonely - Mai potuto sopportare questo brano, ma non posizionarlo tra i migliori 20 brani sarebbe stato ipocrita. Il duetto con il bel Ricky Martin  rimane ancora oggi uno dei più popolari della sua carriera. Unisce sapientemente sonorità latine e melodia pop, preparata a puntino per soddisfare entrambi i mercati. Le major ci vedono bene, sempre.

17) Save from myself - la chitarra regna sovrana in questo brano. O così sarebbe se la cristallina voce di Christina non le tenesse testa. Il pezzo trasuda fragilità e devozione, viene interpretato in modo sublime e non passa inosservato. Certo, se l'arrangiamento fosse stato supportato da una gamma più vasta di strumenti sarebbe anche risultato meno noioso. Peccato!

16) Slow down baby -  La modernità del brano si inserisce in quel contesto "old school" proprio di back to basics.
Ritmo, grinta e passionalità, e vibe retrò, il tutto raccolto e confezionato in modo impeccabile. La ciliegina sulla torta? La sua voce, ovvio!

15) Moves like jagger - Ci ha visto bene il signor Levine, e ancora meglio ci ha visto Christina: ha fiutato la possibilità di hit mondiale ancora prima che di mettere bocca sui microfoni ( nessun doppio senso! ).
Parliamoci chiaro, Moves like jagger non è niente di che, però piace. Ha quel quid che gli ha permesso di distinguersi. Sarà l'orecchiabilità del brano, sarà il prestigioso duetto, sarà il fattore C,  sarà quel che sarà, ma  resta indubbio che hanno fatto centro. Eccome.

14) What a girl wants - Si sa, l'inizio carriera delle pop star è sempre costellato di brani melensi e melodie stucchevoli, che però, non si sa come, risultano sempre incredibilmente cachty. What a girl wants è uno di quei brani. Inutile aggiungerlo, anche questo si è tenuto in vetta alla billboard hot 100 per settimane.

13) Dirrty - Sporco,lercio e anche di più, ( tanto per rendere onore al titolo ) il pezzo segna il passaggio di stile della Aguilera, stanca di indossare i panni della Next door girl, vogliosa invece di apparire come donna matura. Le critiche si scagliarono violentemente sul brano e sull'immagine proposta dalla vocalist, e anche le vendite ne risentirono ma non fu certo un problema. Dirrty presentò un' innovazione anche a livello musicale in quanto proponeva l'unione dei ritmi urban al pop. Evergreen.

12) Cant' hold us down - Se con già con What a girl wants dei primi segnali di ideologia femminista avevano fatto capolino tra le righe del testo, qui si fanno strada prepotentemente dando spazio ad un'invettiva contro gli uomini degna dei grandi poeti giambici. Il pezzo, urban fino al midollo, si poggia su una base hip hop prodotta in modo eccelso. Ottimo lavoro.

11) Genie in a bottle - Un debutto con i controfiocchi. Una canzone il cui tema principale, basato sul rapporto con il sesso in età adolescenziale,  tanto caro al pop di fine anni '90, faceva da cornice alla struttura musicale refinita divinamente. Pezzo pop "da paura"!

10) Reflection -  La colonna sonora di Mulan, cantata, nella versione italiana, da una strepitosa Siria. Non c'è molto da dire riguardo questo brano, se non sottolineare la sublime resa vocale della Aguilera che mette in mostra la sua estensione del tutto lodevole. Suggestivo e romantico.


9) Turn to you - Ancora più in bella luce qui, la capacità vocale di Christina è la vera protagonista di questo emozionante brano. Tonanti note di petto, acuti interminabili, falsetti  al limite del divino,  una Christina forse un po' acerba, ma avanti anni luce rispetto l'amica - rivale Spears, almeno così sembrava.




8) You lost me - Ancora voce, ancora brivido. You lost me è la "ballatona" per eccellenza dell'ultimo tutt'altro che fortunato album di Christina. Il testo, scritto dalla fluida penna di Sia, si mescola perfettamente alla melodia del brano. Al tutto fa da capello la voce della Aguilera, maestosa più che mai.


7) Lady Marmalade - Nessun tributo migliore di questo per la cara Patti Labelle! Christina compare solo alla fine del brano facendosi spazio con il suo possente timbro e grazie ad esso ti dimentichi di chiunque abbia cantato prima di lei. Non di Pink però, la grintosa rivale infatti, non è da meno, ma questa è un' altra storia.




6) The voice within - La tecnica utilizzata fa di questo pezzo uno dei più complessi dell'ultimo decennio musicale, a livello vocale sia chiaro. Intimo, intenso, emozionante, brilla per l'universalità del tema trattato, sempre attuale. Il brano venne accompagnato da un sobrio video vincitore di un MTV Video Award.


5) Candyman - Sprizza energia e amore per il retrò in ogni nota. Candyman è un brano travolgente, ipnotico, una vera perla del pop con decisi richiami alla musica anni '50. Anche in questo pezzo le acrobazie vocali della cantante spadroneggiano fiere... un pò troppo eccessive dite voi? Naaaaa!




4)Fighter -  Incazzata più che mai, Christina ci regala un brano di alta fattura. Oscilla tra sonorità pop e ritmi spudoramente rock, secondo alcuni un po' forzati, secondo altri invece perfettamente coerenti. Certo è che il pezzo trasuda grinta e carattere. Tra le righe del testo si fa starda con prepotenza il desiderio di rivalsa, la voglia di combattere e la determinazione, qualità che hanno sempre contraddistinto la star.
Un pezzo da paura, ingiustamente bollato come pretenzioso dalla critica e incredibilmente coinvolgente.





3) Ain't no other man - Il terzo posto, l'ultimo gradino del podio, è occupato dal primo singolo di Back to Basics. Ain't no other man è un tripudio di sonorità retrò mescolate sapientemente a melodie moderne.
L'interpretazione del pezzo è da lasciare senza fiato. Questo brano ti travolge, ti risucchia in un'atmosfera anni '30, ti ipnotizza, ti tocca l'anima e, quando finisce ti lascia a bocca aperta con la voglia di risentirlo. Un classico del repertorio di Christina.



2) Hurt - Ho un debole per le ballate, lo avrete capito, ma questa arriva a toccare le più rigide corde del cuore. Il rapporto con il padre scritto dalla fragile mano di Linda Perry  che grida disperata, prende vita di nuovo con Christina. Probabilmente nel calarsi nel testo, la stessa Aguilera avrà dovuto portare a galla ricordi   ostili, situazioni spiacevoli ed è questo quel quid che cattura l'animo dell'ascoltatore. Hurt è tremendamente bella  e maledettamente sofferta. Sublime.




1) Beautiful - Canta il rispetto e l'uguaglianza, si fascia delle belle parole della sovraccitata Perry (Linda eh!) e unisce mille voci. Il pezzo, sia a livello di struttura musicale che testuale verte su una climax ascendente che accentua l'universalità del messaggio: si passa progressivamente da " I am beautiful" a " you are beautiful" fino ad arrivare al concetto fondamentale del pezzo: We are beautiful: siamo tutti uguali, facciamo tutti parte dell'umanità, della stessa umanità, siamo una parte del tutto, e ognuno di noi è bello a modo suo.
Il messaggio di questo brano respira la crescita della cantante, che, come sappiamo, in quegli anni, aveva optato per un look differente.
A distanza di 10 anni continua ad essere uno dei brani più iconici della sua carriera e, senza alcun dubbio, dei più amati.



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