Recensione Album : Lana Del Rey - Born To Die



                                                          


Inutile girarci troppo attorno, Lana del Rey, ai tempi Elizabeth Grant, ci ha saputo veramente vedere bene. Sì, diciamolo pure, la fortuna del suo debutto è stata dettata anche da alcuni elementi che poco hanno a che fare con la musica: potremmo parlare della sua immagine, una Nancy Sinatra in stile gangster, una nostalgica diva d'altri tempi oppure potremmo parlare delle sue ritoccatissime labbra, che le donano quella sottile aurea di mistero e fascino, potremmo interessarci al fortunato contratto con la interscope o soffermarci sul buon Rob Grant, il miliardario padre al quale la carriera della figlia sembra essere molto a cuore, oppure, semplicemente, potremmo parlare del suo album di debutto: Born To Die. Opto per quest'ultima opzione lasciando a voi la scelta di attribuire o meno importanza a pettegolezzi e notiziole di cronaca rosa.



Lo stile della misteriosa ragazza americana richiama vagamente l'amore per il soul e per il retrò riproposto con enorme successo da Adele. Eppure, allo stesso tempo, sembra prenderne le distanze, aggiungendo alla ricetta un pizzico di Hip Hop, qualche accenno di trip hop e gocce di elettronica ben misurate, il tutto avvolto da un ricamo orchestrale da brividi.
Questo CD trasuda nostalgia, le liriche richiamano i versi dei poeti decadentisti, l'atmosfera risulta oscura, a volte ostile ma invitante e magnetica. Bisogna essere onesti però, la signorina del Rey, oltre ad essere un'acuta songwriter è anche un bella furbona: Born to die è un prodotto un pò para**** : pop per raccogliere fan più abituati all' easy listening ma anche alternative per stregare gli ascoltatori più esigenti.
Beh, il risultato è molto gradevole.


Il drammatico susseguirsi di parti orchestrali, sognanti xilofoni, eleganti archi, morbide percussioni e pizzicate elettroniche fanno di questo album un piccolo gioiello. L'unione del suo savoir faire tipicamente anni '50 con qualche accenno alle "pupe gangster" e la sua timidezza fanno della sua personalità un unicum nella musica degli ultimi decenni  e donano al prodotto una luminosità particolare.
La stessa Lana ha affermato che tra le sue fonti d'ispirazione sono presenti star del pop quali Britney Spears e Madonna ma anche leggende del rock quali Nirvana e Queen, senza dimenticarsi di figure
come quella di Eminem e di Nancy Sinatra.
Questo spiegherebbe la riuscita di alcuni pezzi, decisamente sopra le media:


I prime due singoli sono un esempio di come il connubio dei generi abbia funzionato nel suo caso.
Video games è una traccia sognante, un piccolo miracolo, il giusto trampolino di lancio per un album di tale fattura e il suo successore non è da meno: Born to die è un omaggio al carpe diem oraziano che fa l'occhiolino al motto gangster "live fast, die young", riuscitissima la parte orchestrale alla quale fanno seguito le mistiche percussioni, le inquietanti eco e la sua voce, calda, misteriosa e a tratti soffocata. Nelle sue corde vocali ci deve essere qualcosa di veramente speciale, qualche fine trama, qualche invadente incantesimo per farla risuonare così maledettamente attraente!

Continuando a parlare delle tracce meglio riuscite impossibile non notare Blue Jeans, infinitamente bella che vaga sospesa tra l'atteggiamento da Ghetto girl e le lacrime baudeleriane del testo, l'echeggiante Dark Paradise, contornata di archi suadenti e interpretata da una sofferente e timida voce, National Anthem, onesta quanto ironica completata dalla scoppiettante sensualità della Grant e per finire la nostalgica Summertime Sadness, che ci catapulta in locus tanto amoenus quanto triste.
Le altre tracce, per quanto riuscite, si perdono un pò nell'eccessiva produzione che risulta, sul finire dell'album, parecchio ridondante e forse un pò pesante, unico difetto ( per niente trascurabile) di un album veramente riuscito.

Altro dettaglio che alimenta la riuscita di questo lavoro è la camaleontica vocalità della ragazza: La sua voce si plasma in modo differente e con abilità straordinarie su ogni singolo pezzo donando così quel pizzico di magnetismo in più. Certo, c'è da dire che live è ancora piuttosto acerba, è facile notare il disadattamento che mostra sul palco, non so se dovuto alla presenza del pubblico o semplicemente ad una sua preferenza.
Prima di chiudere voglio sprecare qualche parolina sui videoclip girati per supportare i singoli, riuscitissimi frammenti di memorie ricomposti con l'aiuto di istantgram, tecnica semplice ma dall'effetto garantito.
Detto questo, nel complesso è un album veramente ben fatto con il solo problema dell'eccessiva e poco varia produzione che non aiuta lo scorrere delle tracce che sono piuttosto numerose.Spero riesca a lanciare al meglio questa particolare artista che merita... e tanto.


Eh si, Lana del Rey ci ha visto bene, bene veramente.

Se vi è piaciuta questa recensione vi invitiamo a leggere anche quella dell'album seguente, Ultraviolence.

Final Rating 4/5


Tracce

Edizione standard

  1. Born to Die (Elizabeth Grant, Justin Parker) - 4:46
  2. Off to the Races (Elizabeth Grant, Tim Larcombe) - 4:59
  3. Blue Jeans (Elizabeth Grant, Emile Haynie, Dan Heath) - 3:29
  4. Video Games (Elizabeth Grant, Justin Parker) - 4:41
  5. Diet Mountain Dew (Elizabeth Grant, Mike Daly) - 3:42
  6. National Anthem (Elizabeth Grant, Justin Parker, The Nexus) - 3:50
  7. Dark Paradise (Elizabeth Grant, Rick Nowels) - 4:03
  8. Radio (Elizabeth Grant, Justin Parker) - 3:34
  9. Carmen (Elizabeth Grant, Justin Parker) - 4:08
  10. Million Dollar Man (Elizabeth Grant, Chris Braide) - 3:51
  11. Summertime Sadness (Elizabeth Grant, Rick Nowels) - 4:25
  12. This Is What Makes Us Girls (Elizabeth Grant, Jim Irvin, Larcombe) - 4:00
Tracce bonus nella Deluxe Version
  1. Without You (Elizabeth Grant, Sacha Skarbek) - 3:49
  2. L****a (Elizabeth Grant, Liam Howe, Hannah Robinson) - 3:39
  3. Lucky Ones (Elizabeth Grant, Rick Nowels) - 3:47
Traccia bonus nella Deluxe Version (solo su iTunes)
  1. Video Games (Joy Orbison remix) (Elizabeth Grant, Justin Parker) - 5:01

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